Che tipo di legno viene usato nei prefabbricati?

Il legno è una materia prima ecologica ed ecosostenibile. Secondo quanto letto su questo sito infatti questo materiale si trova in natura, è rigenerabile quindi, ma anche biodegradabile. Ha persino delle peculiarità che lo rendono perfetto per il settore edilizio, ed è largamente impiegato per la costruzione di strutture portanti, travi e tavolate, solai, pavimenti, eccetera. Grazie a queste sue caratteristiche è molto usato anche per la costruzione di prefabbricati. Ma che tipo di legno viene usato? Sappiamo infatti che ce ne sono infinite qualità e tipologie, e che per ognuna in edilizia è stato trovato uno scopo congeniale. Vediamo quindi quali sono!

Per realizzare la struttura solitamente vengono usati legni resistenti e solidi. Tra questi ci sono indubbiamente il massiccio, il lamellare e il massiccio con giunti di testa incollati a pettine. Nello specifico nei prefabbricati si usano per la realizzazione di solai e pareti. Queste tipologie di legno sono le più pure e pregiate. Se vogliamo invece risparmiare qualcosina possiamo optare per un legno meno puro, realizzato con scarti di lavorazioni truciolati e incollati tra loro. Tra questi troviamo:

  Il compensato, che è realizzato unendo almeno 3 strati di fogli di legno utilizzando la resina come collante. Per gli strati interni si usa un legno di poco valore (come il pioppo), mentre l’esterno è caratterizzato da legni più pregiati (di solito limba e gabum);

  Il panforte si realizza unendo due fogli di compensato, con interposizioni di listelli di massello;

  I pannelli multistrato invece sono 3 o 5 strati di tavole di legno massiccio unite tra loro. Possono essere di abete, pino, rovere o ontano;

  I pannelli in fibra di legno sono realizzati con scarti della lavorazione del legno, mentre quelli truciolati si usano per l’arredamento.

Per l’arredamento viene usato principalmente del legno tropicale. Questo deriva da paesi come l’Asia, l’America del Sud e l’Africa, che ancora oggi tendono a deforestare le risorse naturali senza reintegrarle con altre piantagioni (come invece avviene in Europa e in America). Se quindi non vogliamo produrre un forte impatto ambientale è meglio che il legno riporti la sigla FSC (Forest Stewardship Council) che ci garantisce la provenienza del legno da coltivazioni controllate.