Etichettatrici, le tipologie più diffuse sul mercato

Un fattore chiave nella scelta di un’etichettatrice è il tipo di alimentazione. I migliori modelli comprendono nel kit fornito al momento dell’acquisto anche un adattatore provvisto di filo di alimentazione all’impianto elettrico. Esistono, poi, delle etichettatrici a doppia alimentazione, per le quali l’adattatore va acquistato separatamente. Le etichettatrici ad alimentazione singola, mediante l’utilizzo delle sole batteria, sono più costose per via delle ricariche che vanno sostituite periodicamente (da 4 a 6 batterie di tipo AAA). Al giorno d’oggi l’utilizzo delle etichettatrici è diventato imprescindibile per una questione di organizzazione aziendale o anche meramente personale.  Tutti gli articoli stoccati, archiviati o commercializzati si connotano per etichette spesso integrate da immagini, foto, loghi o altri elementi grafici che aiutano a distinguerli alla prima occhiata.

Ogni etichetta rappresenta un contrassegno per tutti gli articoli in vendita connotandone la proprietà come prova tangibile o, in ogni caso, è un elemento distintivo che contribuisce alla facile individuazione di ciò che si sta cercando, sia in magazzino che in archivio o altrove. Etichettare un prodotto è anche un modo per tutelarlo da eventuali furti, in quanto rubare qualcosa che sia identificato da un’etichetta è chiaramente controproducente. Le etichette possono essere di vari tipi, le più comuni sono a secco e consistono in un adesivo removibile da merce solitamente imballata. Questo tipo di etichetta può manifestarsi sotto forma di coupon o anche come indicatore di istruzioni o di componenti di un dato prodotto. Fra le più diffuse troviamo anche un tipo di etichetta pieghevole ossia apribile per fornire info aggiuntive.

Per ‘etichette prime’ si intendono quelle che si riferiscono all’etichettatura prioritaria sulla confezione di un dato prodotto, mentre le etichette speciali, in prevalente formato fustellato, sono pezzi unici concepiti soltanto per il prodotto a cui si riferiscono. Alcune etichettatrici, inoltre, sfruttano uno speciale sistema di stampa termica, sono modelli più convenienti perché fanno risparmiare sul toner usando una sorta di calore in grado di imprimere font e simboli su carta o nastro. Infine si segnalano dei particolari generatori di etichette ‘inkjet’ che funzionano tramite getti di inchiostro o modelli che utilizzano il raggio laser per ‘tatuare’ l’etichetta su nastro. Per un quadro più esauriente e completo sull’argomento potete consultare il sito www.etichettatricemigliore.it.